Celebrazione partigiana
Autorità, anche in alta uniforme, e molti ragazzi domenica 3 marzo si sono incontrati nel luogo dell'eccidio per ricordare insieme una tragedia che ha segnato la vita della nostra comunità cittadina, e non soltanto: il sacrificio di dieci ostaggi, giustiziati a sangue freddo, sotto il regime fascista, nella valletta del Castello di Tortona il 27 febbraio 1945. Dopo la messa celebrata in onore dei Caduti, la rituale deposizione della corona d'alloro, il breve, commosso discorso del Dottor Prete, Presidente dell'Anpi, hanno parlato i ragazzi provenienti dagli Istituti scolastici del tortonese.Con parole toccanti,intense hanno fatto rivivere momenti terribili: corpi distesi a terra come sacchi di patate, famigliari disperati e chini sui corpi senza vita dei propri cari. Queste le immagini nitide che gli studenti hanno trasmesso attraverso la lettura di testi capaci di restituire la verità interiore e quella delle vicende, delle persone e delle atmosfere, al di là di ogni retorica. Pagine tratte soprattutto dai ricordi di partigiani, tra i quali anche Adriano Bianchi, recentemente scomparso, che hanno svolto un ruolo fondamentale ai fini della conquista della democrazia e della libertà.Nei testi abbiamo letto sdegno, non odio o tentazioni di rivalsa: una vera lezione di responsabilità civile. E' stata dunque una cerimonia sentita, che ha permesso a noi giovani di scoprire un piccolo pezzo di storia, non ricordata dai libri di scuola, ma non per questo meno importante. Le parole degli studenti di Tortona hanno consentito di sublimare l'esempio ed esaltare i valori e il coraggio di chi ci ha preceduti. Abbiamo capito in concreto quanto sia importante tener viva la “memoria storica”, anche facendo riferimento ad episodi assurdi, dolorosissimi, per progettare con positività ed equilibrio il nostro futuro.
Sonia Baldassarre Filippo Ferrari VAs Istituto Marconi.